Superbonus 110 per il Fotovoltaico: i Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

A seguito di alcune incomprensioni l’Agenzia delle Entrate ha emesso un comunicato in cui chiarisce ogni dubbio riguardo al Superbonus 110.

Quanti di voi hanno pensato, visti gli alti consumi e gli elevati costi, di installare un impianto fotovoltaico al fine di abbattere le spese in bolletta e il proprio impatto sull’ambiente? Grazie al superbonus 110 montare un impianto del genere è più facile ed economico che mai, bisogna però soddisfare alcuni requisiti, che verranno specificati durante la lettura.

Cos’è il superbonus 110 e perché applicarlo al fotovoltaico?

A seguito dell’ondata Covid e ai conseguenti lockdown l’ormai ex presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha emesso il decreto rilancio che permette, tramite un bonus, di poter effettuare alcune ristrutturazioni e riqualificazioni avvalendosi della cessione del credito o di uno sconto in fattura.

Particolarmente giovato da questo decreto è stato il settore relativo alla vendita dei pannelli fotovoltaici, che ha visto crescere il suo quantitativo di vendite in modo esponenziale. Con questa misura ogni contribuente è messo in condizione di avere una detrazione fiscale pari al 110% spalmata in 5 anni sulla spesa massima mensile. Tramite quindi questo decreto è possibile ottenere un impianto fotovoltaico senza dover anticipare nemmeno un euro. Affinché tutto vada nella giusta direzione è imprescindibile che l’area interessata all’installazione dell’impianto rispetti alcuni requisiti.

Requisiti per procedere all’installazione

Come anticipato in precedenza installare un impianto fotovoltaico è permesso solo a determinate condizioni. Il governo nell’arco dell’anno passato ha più volte emesso comunicati riguardanti le modalità che permettono di beneficiare del bonus. Spesso però i contenuti dei sono stati interpretati in maniera sbagliata, poiché risultati confusionari e di difficile comprensione. Fortunatamente è stata l’Agenzia delle Entrate che ha provveduto nell’agosto del 2020 a chiarire la situazione in via definitiva. Questo intervento è stato pertanto di grande aiuto nell’aiutare molti contribuenti confusi a rispondere alle principali domande, che verranno nei paragrafi successivi riproposte con relativa risposta.

Quali interventi copre il Superbonus

Ad oggi è possibile utilizzare il Superbonus per i seguenti interventi: isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e interventi legati a traumi sismici. Il primo è applicabile sulle superfici opache per oltre il 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio, il secondo si attua installando impianti termici centralizzati ad alta efficienza come pompe di calore, mentre il terzo entra in vigore a partire da un livello di zona sismica pari a 3.

Di conseguenza l’acquisto di una fonte di approvvigionamento energetico derivata da un impianto fotovoltaico deve essere combinata ad uno di questi tre interventi. Si ricorda però che l’installazione di un impianto fotovoltaico ad isola è esclusa dal bonus, in quanto è necessario che l’impianto sia collegato ad una sorgente elettrica.

Per quanto concerne i condomini, sono in vigore le stesse regole che valgono per le case indipendenti. Le opere edili devono riguardare le parti comuni dell’edificio e gli impianti di climatizzazione invernale devono essere obbligatoriamente sostituiti da nuovi impianti centralizzati. Inoltre sarà possibile, se si vuole, aggiungere colonnine per ricaricare le auto elettriche.

Prezzi Pannello Fotovoltaico

I costi complessivi degli interventi trainanti

Per usufruire dell’Ecobonus o del Superbonus 110 è obbligatorio non superare certi limiti di spesa per ciascun intervento trainante.

Il cappotto termico, ovvero l’intervento richiesto per l’isolamento termico, avere una soglia massima pari 30, 40 o 50 mila di spesa, calcolabili a seconda delle unità immobiliari. Qualora venisse a costare 50 mila euro si tratterebbe di un immobile classificato come edificio unifamiliare o come unità indipendente sotto il profilo funzionale, ma posta allo stesso modo all’interno di un edificio plurifamiliare. Quest’ultima definizione è applicabile agli immobili con ingressi separati senza presenza alcuna di parti in comune come garage e scale interne. Autonomi devono essere poi anche gli impianti idraulici come le caldaie, per forza non centralizzata.

Calcolare la spesa da sostenere se si desidera sostituire all’interno di un condominio il climatizzatore invernale con un nuovo impianto è invece fattibile tramite una semplice operazione. Il costo dell’intervento è quantificabile moltiplicando le cifre indicate per la somma delle unità immobiliari che compongono il fabbricato. L’ammontare passa da 20 mila euro se il nuovo impianto è da applicare a edifici composti da massimo 8 unità abitative a 15 mila euro. Questa cifra va successivamente moltiplicata per gli edifici che hanno più di 8 unità immobiliari, solo sulle unità eccedenti.

Immaginate quindi di abitare in un palazzo con 10 appartamenti al suo interno, per calcolare la cifra esatta relativa ai costi dell’intervento dovrete fare 20 mila per 8 e sommare 15 mila per 2, che sono le unità immobiliari in più rispetto al limite stabilito. Se la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale nei condomini ha i costi in precedenza indicati, la stessa operazione negli edifici unifamiliari o presso le unità immobiliari di edifici plurifamiliari ha un ammontare complessivo massimo di 30 mila euro per ogni singola unità abitativa.

Chi ha diritto alla detrazione

Il servizio è riservato a persone fisiche, condomini, IACP o in house company, cooperative di abitazione, titolari di reddito d’impresa o professionale e organizzazioni non a scopo di lucro di utilità sociale. Hanno diritto al superbonus anche i cittadini italiani residenti al di fuori del territorio italiano, che possono usufruire però di questo vantaggio solo su immobili sul territorio nazionale.

Superbonus 110 per le seconde case

Non esistendo più la condizione sulla prima e sulla seconda casa è permesso chiedere il bonus anche per la seconda casa. Non tutte le abitazioni però possono essere oggetto del riconoscimento del superbonus. Restano infatti escluse le abitazioni signorili, le ville, i castelli e i palazzi d’importante rilevanza storica. Tuttavia, la maggioranza delle ville non dovrà rinunciare al superbonus 110 perché la norma catastale non specifica la categoria da escludere. Di conseguenza a meno che non abbiano caratteristiche particolari anche le ville saranno in grado di ottenere il bonus.

Gli abusi edilizi influiscono?

Visto che presso le vostre abitazioni verranno fatti più sopralluoghi, è molto probabile che, qualora ci fosse, un abuso edilizio possa emergere a seguito delle verifiche. La presenza di una problematica come questa potrebbe purtroppo farvi rinunciare al bonus. Prima di richiedere questo beneficio dovreste infatti assicurarvi che tutte le modifiche apportate siano in regola e in possesso di tutte le autorizzazioni. Alla presenza di irregolarità lievi, potreste comunque trovare un modo per sanarle.

Requisiti necessari per ottenere il bonus

L’accesso al Superbonus 110 dovrà garantire un miglioramento dell’edificio pari a 2 classi energetiche. Questo andrà certificato tramite un’APE, che dovrà essere redatta prima e dopo le opere di riqualificazione. Se non è possibile causa la già alta classe energetica, bisognerà quantomeno raggiungere la classe energetica più alta.

A quanto ammonta la spesa massima ammessa dal fotovoltaico?

La spesa non deve superare la soglia massima di 2400 euro per Kilowatt. Nel caso di demolizione e ricostruzione dell’immobile il limite è pari a 1600 per Kilowatt. Nel complesso, le spese relative all’approvviggionamento energetico non possono andare oltre 48 mila euro. A cui però sommare il costo previsto dagli altri interventi.

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