Impianto Solare Termodinamico Domestico: Prezzi e Funzionamento

L’impianto solare termodinamico domestico consente di avere acqua calda ed elettricità durante tutto l’anno, tutto il giorno e la notte, qualunque sia il clima all’esterno. Per farlo sfrutta l’energia solare che ricava grazie all’ampio pannello solare termico e alla pompa di calore. A differenza degli altri sistemi che sfruttano l’energia rinnovabile, questo impianto non risente di limitazioni durante l’arco della giornata o quando il clima non è dei migliori, perché utilizza una tecnologia particolare e innovativa. Il motivo per il quale andrebbe scelto come impianto casalingo è che si tratta di un impianto ecologico ed ecosostenibile e che, ricavando energia dal sole, può essere utilizzato in qualsiasi luogo, anche il più impervio da raggiungere con i cavi dell’alta tensione.

Scambio sul Posto: Cos’è e Come Funziona con il Fotovoltaico

Chi decide di investire sulle fonti di energia rinnovabili spesso non riesce a comprendere tutti gli aspetti e le caratteristiche che le contraddistinguono dai normali sistemi di alimentazione. Il fotovoltaico, ad esempio, è probabilmente la forma di energia rinnovabile per uso domestico più diffusa, eppure chi lo adotta non riesce sempre a sfruttare tutti gli incentivi ed i meccanismi ad esso connesso. Uno di questi è il cosiddetto scambio sul posto, una pratica sviluppata negli ultimi anni in Italia che, a causa di continue modifiche normative e di una mancanza di informazioni precise, resta qualcosa di ignoto ai più. Se sei interessato all’argomento, o se sei semplicemente curioso di capire il funzionamento di questo meccanismo, proveremo a fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

In cosa consiste lo Scambio sul Posto

Per capire quale meccanismo si nasconde dietro quello che definiamo “scambio sul posto” occorre precisare un passaggio fondamentale, che ti risulterà molto utile se stai pensando di abbracciare l’idea del fotovoltaico per i tuoi consumi domestici. Devi sapere, infatti, che in alcuni momenti della giornata o per una serie di circostanze che dipendono anche dalle abitudini personali, l’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico spesso è in eccedenza rispetto a quella destinata all’autoconsumo. In una situazione di questo tipo, ovvero in cui l’energia prodotta dall’impianto non trova richiesta nella domanda domestica, essa viene immessa nella rete elettrica e fatturata tramite un contatore di scambio.

Pompa di Calore per Riscaldamento e Condizionamento

La pompa di calore per riscaldamento e condizionamento è un prodotto molto utile durante tutto l’anno. Ovviamente, il primo elemento risulta importante per i periodi più freddi e il secondo per quelli più caldi. Scopri insieme a noi le caratteristiche principali di questo apparecchio, dando un’occhiata al suo funzionamento e valutando la sua eventuale convenienza sotto tutti i punti di vista.

Cos’è una Pompa di Calore

Sempre più persone si affidano ad una pompa di calore al fine di ridurre la propria bolletta di corrente elettrica. L’obiettivo di un dispositivo di questo genere è riuscire a garantire l’aerazione giusta ad un qualsiasi ambiente. Come già accennato in precedenza, stiamo parlando di un macchinario in grado di trasportare un elevato volume di calore, a patto che quest’ultimo venga condotto da una zona dalla temperatura più elevata ad un’altra più bassa. Diverse sono le somiglianze di tale prodotto col ciclo di un tipico circuito chiuso, con una circolazione dell’aria praticamente identica.

Ikea vende batterie per il fotovoltaico: la svolta inglese

Ikea cambia, o meglio si amplia: oltre a proseguire nella vendita di mobili, complementi d’arredo e oggettistica per la casa, ha deciso di vendere accumulatori per l’accumulo di energia. Il colosso svedese della vendita low cost sosterrà quindi le energie rinnovabili per uso domestico. Purtroppo però l’iniziativa per il momento è dedicata solo al mercato britannico. In questo modo ogni cliente potrà facilmente reperire i materiali utili per applicare il fotovoltaico sul tetto di casa.

L’idea Ikea nasce da un progetto in collaborazione con Solar Century, fornitore britannico dei moduli fotovoltaici. Gli accumulatori, batterie agli ioni di litio, saranno disponibili da 3,3 e da 6,5 kWh nominali; potranno essere acquistati separatamente qualora un cliente fosse in possesso di moduli fotovoltaici.

Tegola Solare Tesla: Installato il primo Tetto Solar Roof

Elon Musk è ufficialmente entrato nella storia: il primo tetto solare di casa Tesla è stato finalmente installato. Da ora si può affermare che la nota azienda statunitense punterà tutto sulla creazione di un ecosistema completo. Si potrà così pensare non solo alla produzione ma anche allo storage di energia che sia pulita ed autonoma.

La rivoluzione Tesla di Solar Roof è scesa in campo

Da quando è stato ufficializzato l’acquisto di SolarCity, il CEO di Tesla aveva confermato di voler finalmente puntare tutto sul settore energia. Ed è ciò che ora si sta realizzando con Solar Roof. Si presenta in tutto e per tutto come un tetto fotovoltaico. E’ una copertura per gli edifici che è stata progettata nel modo più completo per riuscire a integrarsi correttamente con la struttura della tua casa. Lo fa attraverso un design discreto e praticamente invisibile. La conferma è arrivata subito dopo l’applicazione dei primi pannelli.

Fotovoltaico fai da te: tutto ciò che ti serve

E’ possibile creare da soli un impianto fotovoltaico? Con grande sorpresa devi sapere che non solo è possibile, ma di seguito troverai tutte le informazioni per farlo. Hai il desiderio di realizzare un impianto fotovoltaico fai da te che funzioni al meglio per la tua casa, oppure per la tua barca? Creandolo da solo potrai ottenere un poco tempo un oggetto che sia sicuro, funzionale e soprattutto economico. E allora vediamo come fare!

Che cosa serve per poter creare un impianto fotovoltaico fai da te?

Questa soluzione è perfetta per chiunque voglia sostenere le energie pulite e rinnovabili, andando soprattutto a risparmiare soldi. Al tempo stesso è una soluzione importante se ami viaggiare, se si sposti in camper, se hai una casa in montagna o una barca a vela. In tutti questi casi si ha l’esigenza di avere una fonte di energia pulita per alimentare ogni dispositivo elettronico.

Si inizia da uno schema che prevede 4 elementi fondamentali:

La prima cosa che ti devi chiedere, per la costruzione di un impianto fotovoltaico fai da te completo, riguarda le dimensioni dell’intero sistema. Per esempio un pannello solare da 40W è grande 62 × 53 cm, ed è ideale per essere installato sul balcone che abbia orientamento a sud.

Inverter Fotovoltaico: cos’è e in che modo funziona

Hai sentito parlare di un inverter fotovoltaico ma non hai sufficienti informazioni in merito al suo funzionamento? Un inverter è dispositivo elettronico che ti permetterà di trasformare una corrente continua (CC), in una corrente alternata (AC). Tutto questo aiuterà ad avere in uscita una data tensione e frequenza. Viene usato per una vasta gamma di soluzioni che prevedono l’uso di energia per poter alimentare un dispositivo che funzioni con la rete dimestica, ovvero a 220Volt (in corrente alternata) con una frequenza pari a 50Hz.

In breve possiamo dire che l’inverter fotovoltaico ha la funzione di convertire la corrente fornita dalle batterie collegate al nostro impianto fotovoltaico in corrente 220 Volt alternata.

Inverter fotovoltaico, come funziona?

Il lavoro base dell’inverter è legato alla non facile trasformazione da CC ad AC, ma al tempo stesso monitora molte altre cose. Da un lato si occupa di invertire la corrente mentre va a controllare l’intero impianto, analizzando vari aspetti. Una delle prime cose che garantisce è la gestione dei moduli fotovoltaici che dovranno funzionare e offrire ottime prestazioni. Il tutto viene messo in relazione all’irraggiamento e alla temperatura. Del resto è l’intero impianto del fotovoltaico a dipendere direttamente dall’irraggiamento che riceve. Come seconda funzione va a controllare la rete pubblica e si assicura che l’impianto sia sempre sicuro.

Contatore ENEL 2.0 Open Meter: aumentano i controlli sulla fornitura

E’ stato presentato il nuovo contatore 2.0 di Enel, si chiama Open Meter e promette di offrire massimo controllo sulla fattura degli utenti. Nel giro di 15 anni saranno gradualmente installati 41 milioni di modelli per un investimento totale di circa 4,3 miliardi di euro. In questo modo gli italiani avranno maggiore consapevolezza in merito all’uso della propria energia, scoprendo così i vantaggi di questo nuovo apparecchio.

Come funziona Open Meter?

La rilevazione dei consumi avviene ogni 15 minuti, sfruttano tariffe personalizzate e operazioni più veloci a livello commerciale. Il contatore offrirà maggiore trasparenza con la possibilità di una lettura precisa veloce dei tuoi consumi. Per monitorare il tuo contatore innovativo ti basterà effettuare un accesso via web o attraverso l’apposita app: in questo modo avrai sempre sotto controllo i prelievi giornalieri di energia e la potenza assorbita dai dispositivi che usi regolarmente nel tuo quotidiano. Il tutto permetterà così ogni utente di ottenere un risparmio importante sulla bolletta.

Rivoluzione delle rinnovabili in America: eolico e fotovoltaico al 10%

E’ in atto una vera rivoluzione delle rinnovabili in terra americana, anche se ogni cambiamento avviene con grande lentezza. Grazie all’EIA (Energy Information Administration) a stelle e strisce è stato possibile scoprire quali sono i dati di produzione dell’energia elettrica nel territorio federale degli States. I dati, che fanno riferimento al mese di marzo scorso, fanno emergere che per la prima volta solare fotovoltaico ed eolico sono riusciti a toccare quota 10% della produzione totale. Su base annua si sono fermati su un complessivo 7%.

Questa percentuale relativa a marzo ci dice che dentro a quel 10, maggior risposta arriva dall’installazione di impianti eolici. Sono poi seguiti da grandi impianti solari fotovoltaici che vengono montati a terra e infine dal fotovoltaico residenziale, che si applica direttamente sui tetti dei cittadini o di attività commerciali più piccole. Il fotovoltaico, in queste due versioni analizzate, hanno fatto registrare una produzione nazionale di energia elettrica che è pari al 2%.

Renault pronta per proporre batterie per accumulo domestico

Era il 2015 quando Tesla divenne la prima casa automobilistica a presentare sul mercato un prodotto utile per favorire l’accumulo di energia domestica. Il suo gioiellino si chiamava, e si chiama ancora, Powerwall. A distanza di un paio di anni questa iniziativa ha scosso il settore e ha portato altre case automobilistiche a proporre la propria personale soluzione. Dopo attente ricerche legate proprio alla mobilità elettrica e al sistema di accumulo, anche Mercedes, BMW e Nissan hanno deciso di scendere in pista. Oggi invece è il turno di Renault, che annuncia la sua collaborazione con Powervault. L’idea è quella di fabbricare un sistema di accumulo per appartamenti dei cittadini europei, dove le batterie arriveranno dalle Renault Zoe, e quindi saranno di seconda mano.

L’iniziativa Renault per le batterie di accumulo

Il progetto Renault è quello di non creare batterie nuove, realizzate appositamente per questo scopo. Si andrà invece a sfruttare una serie di pacchi di accumulatori che sono ormai considerati poco efficienti per le automobili. Pur non garantendo la ricarica corretta per un veicolo, la loro potenza è ancora così tanta da favorire l’accumulo per le abitazioni. In questo modo si prolunga l’uso di questi accessori prima di procedere al riciclaggio finale.

Batteria Renailt

Renault, per la vendita delle sue Zoe, ha scelto di offrire la batteria a noleggio a fronte di un canone mensile da pagare. In questo modo però la proprietà resta di casa Renault. Tra poco tempo le oltre 100.000 auto elettriche con batterie a noleggio saranno sostituite da una nuova versione da 41 kWh. E che cosa si può fare con l’enorme quantità di batterie ancora qualitativamente valide? Ecco che arriva l’idea: saranno trasformate in Powervault!

Il riciclo delle batterie e le polemiche

Il riciclo delle batterie usate per auto elettriche è un argomento che crea non poca polemica. Ma in realtà si tratta di un comportamento già adottato da BMW, così da prolungare la vita delle batterie, permettendo soprattutto agli utenti di risparmiare. Usando numeri e percentuali possiamo dire che i clienti del Powervault potranno avere un risparmio del 30% garantendosi però prestazioni di ottimo livello.

 Al momento il progetto è in fase di prova e le prime 50 unità saranno installate per un test in Gran Bretagna. Così sarà valutato il reale funzionamento dei Powervault di Renault. Nel giro di poco tempo saranno poi distribuite in modo globale in tutta l’Europa. Sì, non sarà mai come un Powerwall Tesla, ma il lavoro svolto è identico e l’installazione sarà più economica.

Mercedes lanciare le batterie Energy da 5 mila dollari

Mercedes è pronta a compiere un passo fondamentale in termini di progressi sulla mobilità elettrica. Da qualche settimana, infatti, l’azienda tedesca produttrice di auto si è concentrata sulle batterie Energy, sviluppate per favorire l’accumulo di energia elettrica che si ottiene dagli impianti fotovoltaici. Per sostenere questo progetto è in fase di definizione l’accordo con Vivint Solar, azienda specialista del fotovoltaico in terra americana.

L’idea di casa Mercedes è quella di poter prima lanciare le batterie, in via sperimentale, in Gran Bretagna, per passare poi alla commercializzazione in America. Il prezzo di vendita? Si parla di 5 mila dollari.

batteria mercedes

batteria mercedes

Mercedes sfida Tesla sull’energia del futuro

Con questo nuovo prodotto Mercedes lancia la sua sfida diretta a Tesla, che è già impegnata a produrre i Solar Roof, ovvero le tegole fotovoltaiche. L’azienda californiana, leader del settore auto elettriche, inoltre è stata la prima a lanciare l’idea di usare le batterie per accumulare energia pulita nelle case. E da qui spunta il progetto Mercedes!

La particolarità di un impianto di accumulo è quello di fornire energia utile per la ricarica di un veicolo con alimentazione elettrica, puntando su un sistema a emissioni zero. In tempi record l’azienda tedesca ha già progettato le prossime mosse da fare per arrivare a sostenere la vendita delle sue nuove batterie Energy direttamente negli States. Le vendite ufficiali partiranno dalla California in vista dell’arrivo della prossima estate.

Caratteristiche tecniche e prezzo della batteria Energy

Il lancio prevede un abbinamento del tetto fotovoltaico con la batteria Energy da 2.5 kWh. I 5 mila dollari spesi per l’acquisto della batteria comprendono anche l’installazione in casa. Per l’impianto di accumulo da 20 kWh, che si forma con più batterie che sono collegate tra loro, il costo proposto è di 13 mila dollari. L’offerta include anche gli inverter e le componenti necessarie per l’installazione completa.

La collaborazione con Vivint Solar permetterà a tutti gli acquirenti di poter sempre contare su una consulenza totale. Inoltre sarà la compagnia specialista del fotovoltaico a occuparsi della progettazione dell’intero impianto. Secondo le prime stime pare che l’installazione e la messa in funzione del sistema prevedano tempistiche davvero ridotte: si parla appena di due giorni.

Mercedes fornirà anche una garanzia di ben 10 anni sul sistema Energy e andrà anche a mettere in cantiere una versione che sarà ad alta tensione, in modo da lavorare anche su ambienti più grandi, fino ad alimentare anche negozi e uffici.

Batterie e fotovoltaico: analisi economica tra il 2016 e 2017

È davvero così importante installare un sistema fotovoltaico e residenziale? Quali sono i vantaggi di un sistema di accumulo e soprattutto quanto costano le batterie? Queste sono solo alcune delle domande che sorgono nella mente di quelle persone che cercano informazioni in merito all’indipendenza energetica. Sono cambiate davvero tantissime cose rispetto al 2016 poiché stiamo parlando di un settore in continua e costante evoluzione sia livello di prezzi di prestazioni. Vediamo allora di fare un punto sulla situazione attuale dell’energy storage.

Batterie più vendute: litio o piombo?

Secondo gli esperti sono ancora le batterie al litio a fare la differenza, non a caso occupano il 70% del mercato complessivo mentre il 30% è costituito da dispositivi al piombo. Questi ultimi sono sicuramente più economici ma riescono a durare molto meno, oltre ad essere anche più ingombranti rispetto a quelli al litio. Sono batterie che garantiscono buone prestazioni solo se riescono a mantenere almeno metà della loro capacità di accumulo nominale. Ma addentriamoci nel capitolo più interessante, ovvero quello dei prezzi!

Avviatori per auto: i migliori modelli del 2017

Può capitare di restare bloccati in autostrada con l’auto ferma e nessun numero di sicurezza da chiamare. Per evitare di imbattersi contro spiacevoli sorprese che possono capitare a tutti gli automobilisti, c’è un modo sicuro per viaggiare senza nessuna preoccupazione. La soluzione si chiama avviatore auto, un piccolo strumento che nel giro di pochi minuti ti aiuterà a far ripartire la macchina senza dover per forza contare sull’intervento di qualcuno. Abbiamo deciso di proporti una lista di booster che sono stati già valutati come i migliori per questa prima parte del 2017. In questo modo avrai la certezza di trovarti di fronte a un acquisto sicuro che ha riscontrato il giudizio positivo di numerosi utenti.

I migliori avviatori per auto del 2017

Uno dei modelli più interessanti è RAVPower RP-PB27, tra i best seller online. Ha una batteria da 14.000 mAh che permette di riavviare l’auto almeno 20 volte; ha una luce LED potente e due porte USB per ricaricare più dispositivi. Grazie alla sua versatilità ha conquistato numerosi utenti che ne hanno consigliato l’acquisto grazie anche il prezzo economico con cui viene messo in vendita. Monta un microchip sul suo cavo che ti protegge dal rischio di eventuali cortocircuiti.

Energia in casa made in Italy: ci pensa Green Energy

Tesla sarà anche un leader indiscusso del settore, ma per noi italiani vi è una nuova possibilità legata al settore delle fonti rinnovabili. Oltre al grande colosso guidato da Elon Musk, arriva l’italianissima Green Energy Storage (www.greenenergystorage.eu), azienda nata nel 2015 che ha comprato un brevetto da Harvard per poter poi sviluppare una nuova batteria. Questo oggetto andrà a utilizzare una molecola (che è prodotta dalle piante nella fase della fotosintesi) per accumulare energia, anche da fonti rinnovabili. Presidente di Green Energy è Salvatore Pinto, il quale vanta una carriera importante all’interno di prestigiose aziende come Olivetti, Pirelli, Telecom Italia, giusto per citarne alcune.

Tesla è al top, ma non è la sola

Secondo le parole usate dal suo presidente, pare che se Tesla viene riconosciuta a tutti gli effetti come l’azienda trainante del settore per l’uso di ioni al litio. Questi sono il meglio che si possa trovare sul mercato ma la tecnologia che utilizza Green Energy Storage non ha paragoni in termini di impianti domestici rinnovabili di grandi dimensioni. L’obiettivo è quello di rendere le batterie totalmente alcaline e non tossiche per una produzione su larga scala già nel 2020. Per arrivare a destinazione l’azienda made in Italy lavora ad oggi su una piattaforma basata sul chinone e sul bromo. Il primo è totalmente non tossico e sicuro, il secondo invece no.

Green Energy Storage

Green Energy Storage

Nel giro di pochi anni però potrà far evolvere la piattaforma fino ad ottenere per l’appunto una batteria che sia alcalina e sicura. Inoltre la società punta su un’offerta di costi molto bassi che saranno pari a 200 dollari a kilowattora.

Case svedesi alimentate Tesla: incentivi da 5 mila dollari

E’ tutto pronto: il primo Ministro svedese Löfven è pronto a presentare un piano di incentivi che si rivolge a tutte quelle famiglie che sono intenzionate a rinnovare la propria abitazione andando a inserire un sistema di alimentazione elettrica autonomo che porta il nome di Tesla. Si parla infatti di 5000 dollari per una Powerwall 2. In questo modo Löfven vuole viaggiare a grande velocità, portando il suo Paese a diventare il primo al mondo fossil-free entro il 2019.

tesla powerwall 2

tesla powerwall 2

Per renderlo possibile però è considerato indispensabile cercare di tendere la mano alle famiglie offrendo incentivi che coprano circa il 60% del costo di un Tesla Powerwall 2. Al momento però non si parla direttamente dell’unità power americana, ma è pressoché palese che essendo il solo contendente attivo nel settore, sono previsti dei benefici all’interno di questa nuova legge che andranno a sostenere il business di Elon Musk e delle sue energie rinnovabili.

Tesla punta su una batteria da 1.000 km

Non si ferma un attimo il CEO di Tesla Motors che ora si prepara ad annunciare un nuovo importante gioiello dell’azienda: Elon Musk parte all’attacco e rivela che il brand californiano sta per lanciare un’importante novità sul mercato delle batterie al litio. Secondo le prime informazioni si tratterà di un nuovo tipo di cella che arriverà a garantire un’autonomia massima che toccherà quota 1000 km con una singola carica. Questa è solo l’ultima di una lunghissima serie di progetti che Tesla ha già annunciato: non solo sale l’attesa per la Model 3, ma ci sono anche i nuovi SolarRoof, la PowerWall 2 per lo storage casalingo e ora questa batteria con capacità davvero da record.

Che cosa sappiamo di questa nuova batteria da 1000 km?

Fino ad ora Tesla ha seguito un atteggiamento simile a quello di molti altri costruttori, puntando su note celle 18650: il numero 18 rappresenta i millimetri di diametro e 65 sono invece i mm della lunghezza. Da queste celle si va a comporre poi una batteria che riuscirà ad avere una capacità che ha un valore che si aggira tra 1.500 e 3.000 mAh, quindi una densità energetica di circa 250 Wh/kg. La nuovissima batteria invece è la 2170 e quindi sappiamo che la cella è da 21 mm per 70 di lunghezza, capace di garantire quasi il 50% di volume in più, riuscendo così a raddoppiare la sua capacità fino a 5.750-6.000 mAh. In questo modo si potrà contare su un PowerWall molto più piccolo ma che avrà il doppio dei kWh a disposizione.

batterie tesla

batterie tesla

Questa nuova innovazione Tesla sarà facile da applicare su diversi contesti senza stravolgere i dispositivi realizzati. Se pensiamo per esempio alle sue vetture, sappiamo che Tesla potrà sfruttare lo stesso spazio subendo un piccolo aumento di peso, ma potendo contare su più di 100 kWh. In questo modo toccare quota 1000 km con una singola ricarica diventerà un vero sogno per ogni guidatore. Ovviamente però dobbiamo tenere ben a mente una questione importante: per arrivare a questo tipo di autonomia servirà anche un maggior tempo di ricarica un aspetto che potrebbe tra l’altro influenzare positivamente il costo al kWh. Per ora però non vi è ancora un’ufficialità, ma si parla solo per ipotesi: la stima parla di circa 150-190 dollari per kWh, mentre Musk punta a una soglia di 100 dollari. Questa nuova cella potrebbe permettere così di abbassare i costi e mantenere più basso il prezzo della Model 3.

Tesla e Fotovoltaico: Elon Musk presenta Solar Roof, il tetto solare del futuro

Tesla 2.0: possiamo provare a riassumere in questo modo il nuovo progetto della nota azienda automobilistica che ha presentato a Los Angeles tre nuove idee che andranno a cambiare il settore energia. Si parte con un’auto elettrica, si passa poi alla batteria domestica capiente e infine al tetto solare per alimentare la propria macchina. Il tutto è legato all’obiettivo di tagliare le spese della bolletta diventando così indipendenti. Elon Musk ha così inaugurato la seconda vita dell’azienda con la presentazione della seconda generazione di accumulatori Powerwall e del nuovo “Solar Roof“. Grazie alle scelte compiute fino ad ora Tesla, con la collaborazione di SolarCity, è pronta a diventare a tutti gli effetti un fornitore di eco-soluzioni integrate.

Elon Musk annuncia l’arrivo del tetto solare Tesla

Ormai Twitter ed Elon Musk sono diventati una cosa sola: il CEO di Tesla ha infatti usato il suo profilo sul noto social network per annunciare gli ultimissimi progetti legati alla nota azienda. Secondo il suo post il 28 ottobre sarà ufficialmente svelato il primo prodotto nato dalla collaborazione tra SolarCity e Tesla: si tratta di un tetto solare che prevede una batteria e un caricatore Tesla integrati. Già nel mese di agosto Musk aveva pubblicamente confermato l’intenzione di andare a realizzare un progetto innovativo lavorando direttamente nel campo dei pannelli fotovoltaici. Al tempo però non rivelò dettagli particolari. Una volta confermata però la fusione che unisce Tesla Motors e SolarCity il CEO dell’azienda automobilistica statunitense sembra essere pronto a esperosi, confermando il grande evento per il 28 ottobre.

Il tetto solare che sa di rivoluzione

Con questo prodotto Tesla vuole completamente cambiare la percezione che la clientela ha della sua azienda: non sarà più solo una società di auto ma diventerà così un fornitore di servizi eco-friendly in modo completo e totale.

tetto solare tesla

tetto solare tesla

Stando a quanto spiegato da Musk nel suo tweet, l’idea parte da un tetto solare che prevede una serie di particolari: per prima cosa il prodotto è rivolto a chi ha bisogno di un tetto completamente nuovo da applicare alla sua abitazione. La seconda particolarità è data dall’integrazione di una batteria per storage locale Tesla Powerwall 2.0. Prevede anche un caricatore Tesla che si pensa possa garantire così una fonte di ricarica utile per una vettura elettrica a costo zero.

Cambia il mercato dell’energia: scendono i prezzi delle batterie per l’accumulo

L’estate 2016 sarà ricordata anche per le continue previsioni che aprono le porte verso il futuro: vi è infatti grande attenzione rivolta ai sistemi di accumulo di energia. Si tratta di un settore che si concentra sulle batterie che permettono di immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico. A livello mondiale questa tecnologia ha preso il via grazie al fondatore di Tesla, Elon Musk, che presentò al mondo le proprie batterie PowerWall e PowerPack. Come potrai immaginare fino a qualche mese fa i prototipi erano considerati costosissimi, ma uno dei massimi limiti è legato alla totale mancanza di possibilità di sfruttare questi impianti durante la notte. Va detto però che con il passare del tempo i prezzi sono scesi in modo drastico.

Il “crollo” favorevole dei prezzi

Sia chiaro, qui non si vuole certo promettere di cambiare il volto del pianeta, ma si vuole puntare a fornire energia ovunque, compresi i villaggi remoti africani che non sono raggiungibili dalle reti convenzionali. Il prezzo per ora è un argomento che sta già regalando non poche soddisfazioni: secondo uno studio globale effettuato da McKinsey e dal partner italiano Paolo D’Aprile è emerso che nei prossimi 4 anni i prezzi per kilowattora si dimezzeranno passando da 350 a 200 dollari. E se prendiamo come obiettivo il 2025 si può arrivare a toccare 160 dollari; un risultato ottimo se pensiamo che nel 2010 si partiva da circa 1000 dollari per kilowattora. E il giro di affari che può sviluppare è davvero incredibile: solo negli Stati Uniti si ipotizza infatti un giro d’affari pari a 2,5 miliardi di dollari entro il 2020, praticamente una cifra che è sei volte più altra rispetto a quella ottenuta nel 2015.

Tesla town, Spunta un villaggio ecosostenibile in Australia

Elon Musk ha un’idea ben chiara in testa tanto che il sobborgo sostenibile di Yarrabend, realizzato nei pressi di Melbourne, è già stato soprannominato Tesla Town. E’ indubbiamente uno dei progetti più innovativi per un progetto rivolto alle città ecologiche, dove quindi vi sia un basso impatto ambientale. In questa zona ogni casa prevede un impianto fotovoltaico domestico sul tetto che viene collegato a una batteria domestica Tesla Powerwall. In questo modo possiamo dire che le scelte e lo stile di vita di questa cittadina australiana non è altro che un vero e proprio laboratorio di prova in modo da testare i noti sistemi di accumulo progettati dal Ceo di Tesla. In questo modo ci si trova di fronte a un completo sistema di controllo che consentirà di gestire non solo i consumi, ma di fare affidamento su una riserva energetica di 7 kWh.

Arriva in Italia Tesla Powerwall: cosa cambierà?

Una piccola rivoluzione sta per prendere il via in Italia, perché questa volta non staremo solo ad osservare ciò che accade attorno a noi: arriva la batteria agli ioni di litio Tesla Powerwall, che permette di conservare nelle proprie abitazioni l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici. Già negli Stati Uniti il progetto era stato presentato e accolto con grande entusiasmo poiché permetterà di conquistare grande indipendenza dai sistemi di energia tradizionali.

L’arrivo della batteria in Italia è stato reso possibile grazie a Sonepar Italia Spa che ha annunciato il lieto evento qualche giorno fa. Poco dopo l’arrivo dell’ufficialità il prodotto è stato presentato a Villafranca di Verona, all’interno del ‘Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica’. Sarà proprio Sonepar a diventare così uno dei primi distributori che darà il via nel nostro Paese a questa rivoluzione nel settore del fotovoltaico sostenendo il sistema di accumulo di energia. Ma cosa non sappiamo ancora di questo metodo di stoccaggio dell’energia?

Anche BMW pensa alle batterie auto per stoccaggio domestico

Le batterie usate delle auto diventano fonte di energia per la casa: questo tipo di svolta ha preso inizio da diversi mesi, per mano di alcune celebri marche produttrici di auto. Dopo Nissan, Mercedes-Benz e Tesla arriva il momento anche per la BMW di lanciarsi da protagonista all’interno del settore dei sistemi di stoccaggio domestico. Al momento l’accumulatore, presentato al World Electric Vehicle Symposium and Exhibition in corso a Montreal, è sotto forma di concept, ma secondo quanto spiegato sarà capace di immagazzinare energia per alimentare le nostre abitazioni ed le auto elettriche. Qualora venisse poi integrato con un impianto fotovoltaico potrebbe poi permettere di accumulare energia nelle batterie nelle fasce in cui le tariffe della corrente sono più basse. In questo modo l’energia in casa sarà presente anche durante i momenti di black out.

A differenza delle soluzioni annunciate da Daimler e Tesla però il sistema che viene proposto da BMW prevede di sfruttare le batterie della i3, sia batterie nuove che di seconda mano, ovvero quelle che non possono più essere utilizzate per il veicolo elettrico. Un passo fondamentale per l’indipendenza energetica poiché le batterie saranno caricate solitamente durante il giorno, momento in cui l’utente non sarà in casa, permettendo il consumo dell’energia accumulata durante le ore serali.

Nissan punta allo stoccaggio di energia domestica con le batterie delle auto elettriche

Vi siete mai chiesti dove vadano a finire le batterie dei mezzi elettrici quando vengono considerate degradate e necessitano quindi di essere sostituite? Si tratta di un quesito che attanaglia le menti di molti proprietari di vetture elettriche e ovviamente anche i massimi produttori. A dare una risposta a questa domanda ci pensa Nissan, che ha deciso di lanciare x Storage, un sistema di accumulo di energia elettrica: in questo modo la società asiatica punta a fare concorrenza a quanto proposto con Powerwall da Tesla.

X Storage viene realizzato con batterie di seconda mano che sono riciclate dai mezzi elettrici Nissan, andando così a occuparle subito senza dover creare ulteriori polemiche legate al loro smaltimento.  Le 12 celle che si trovano al suo interno infatti sono in litio e sono prese dalle batterie sostituite degli EV Nissan: da queste 12 unità è possibile andare ad accumulare circa 6 kWh, ma i calcoli fatti su x Storage certificano circa 4.2 kWh. Questo vuol dire che per riuscire ad assemblare x Storage saranno usate delle celle che sono in possesso del 70% del loro potere di accumulo.

Tesla Powerwall 2.0: crea la tua energia, archiviala e usala quando vuoi

Tesla non è nota solo per essere un’azienda automobilistica, ma si occupa anche di innovazione in campo energetico. Da questo concetto base arriva Powerwall, una batteria domestica che si carica per mezzo dell’elettricità che si genera dai pannelli solari o quando le tariffe elettriche sono più basse, per alimentare la casa per esempio durante le ore serali.  Si tratta quindi di un servizio che permetta di massimizzare l’autoconsumo di energia solare; in questo modo si va ad aumentare l’affidabilità della casa contro possibili interruzioni di corrente, fornendo una riserva di energia elettrica di backup.

Praticamente si evita di introdurre l’energia nella rete, ma si carica la batteria che diventerà fornitrice di energia quando i pannelli non saranno in produzione. Tale soluzione targata Tesla è perfetta nell’ottima delle automobili elettriche, poiché permetterà di ricaricare la macchina di notte con l’energia immagazzinata durante il giorno. Vi state chiedendo perché scegliere Powerwall? Queste batterie firmate Tesla non solo sfruttano al massimo i pannelli solari che sono stati installati, ma permettono anche un’ampia gamma di soluzioni per la fornitura di energia elettrica di riserva. Si crea energia, la si archivia e la si usa.

Caratteristiche generali di Powerwall

Come abbiamo appena detto, Powerwall accumula l’elettricità che viene prodotta durante il giorno per permettere agli utenti di utilizzarla anche nelle ore serali. In questo modo andiamo ad annullare il divario temporale tra picco di produzione solare e picco di domanda, potendo invece utilizzare i propri fotoni quando più è opportuno. Ciascun Powerwall ha una capacità di accumulo di 6,4 kWh, sufficiente per dare energia a una casa intera di dimensioni normali: qualora una sola batteria fosse insufficiente, è possibile anche andare a installarne più di una.